Emanuele Severino, di recente, nel suo lavoro (parte per altro di una trilogia)'La filosofia futura. Oltre il dominio del divenire' ha posto a dura critica metà delle certezze su cui si basa l'uomo occidentale. Una di queste 'epistème', non nel senso severiano ma nel senso foucaultiano, riguarda in special modo la filosofia. La filosofia, è ritenuta dai più, una disciplina astratta e difficile e oscura. Di conseguenza il linguaggio che adotta non può essere che astratto, oscuro, precluso ai più. Ma Nietczche, per primo, si è chiesto: c'è un linguaggio filosofico? La risposta è no. La risposta è che la filosofia, se veramente è indagine libera, ricerca individuale, nello stesso tempo, universalizzante, deve assumere forme creative. Severino l'ha, però, teorizzato. Io tenderò, seppur nel mio piccolo, di passare all'opera.
Ho scelto di esporre una mia riflessione sul concetto di filosofia con una poesia. Spero vi piaccia:
La filosofia
Una mela cade..
la fisica ci spiega che è colpa della forza gravitazionale.
Noi vediamo una stella brillare..
l’astronomia chiarisce perché quella stella potrebbe essere già morta.
Le giraffe hanno il collo lungo..
la biologia potrebbe supporre l’evoluzione della giraffa.
Ma a cosa serve sapere tali cose? – domanda il saggio-
solo una disciplina si interroga a proposito,
solo una disciplina ha in mano il destino di tutte le altre scienze.
martedì 27 aprile 2010
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